Il lungomare monumentale di Taranto, con gli imponenti edifici di epoca fascista, è forse il più eloquente esempio della storia del Sud Italia nel periodo del fascismo e della 2° guerra mondiale. Qui Mussolini, in un celebre discorso del 7 settembre 1934 prefigurava le mire espansionistiche in Africa per realizzare il sogno dell’Impero. In questo progetto la città di Taranto, base navale italiana, rivestiva un ruolo fondamentale, glorioso come quello delle antiche repubbliche marinare, come il pittore Mario Prayer ha voluto rappresentare negli imponenti affreschi dell’ex-casa del fascio, visitabili su richiesta.
E poiché il mare Mediterraneo è stato teatro della 2° guerra mondiale, il Sud Italia ha avuto in questo scenario un ruolo non secondario che possiamo ripercorrere in diverse località che lo raccontano.
Aliano, in Basilicata, racconta il confino nel 1935 di Carlo Levi che, come tanti anti-fascisti, venivano inviati in località remote e irraggiungibili.
Poi, dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, è stata la volta degli ebrei rinchiusi in campi di internamento come la celebre “Casa Rossa” di Alberobello. Le testimonianze dell’epoca parlano di commoventi storie di solidarietà e umanità verso gli ebrei da parte degli alberobellesi che, non avendo idea di chi fossero gli ebrei, aspettavano “persone strane” e invece avevano trovato “persone come noi”.
Fino all’armistizio dell’8 settembre 1943 varie città del Sud hanno subito bombardamenti nemici fino allo sbarco degli alleati in Sicilia e alla firma dell’armistizio avvenuto segretamente a Cassibile il 3 settembre.
Poi, la fuga del re e di Badoglio a Brindisi, divenuta così “capitale d’Italia” per alcuni mesi durante i quali sono stati presi importanti provvedimenti: l’abrogazione delle leggi razziali fasciste e la dichiarazione ufficiale di guerra alla Germania.
Il trasferimento del re e del governo a Salerno nel febbraio 1944 è un’altra importante pagina di storia italiana svoltasi nel Sud Italia in questo periodo storico.
Una “visita virtuale” a queste vicende si può concludere con una visita guidata a santa Maria al Bagno nel Salento dove è stato allestito un museo in ricordo del campo profughi degli ebrei che da qui giungevano da varie parti d’Italia per raggiungere il nuovo stato di Israele.